Che Viva el Che GuevaraLasciami dire, a rischio di sembrare ridicolo, che il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore”.

(Ernesto Che Guevara)

Devo dire che questa volta non so come cominciare questa recensione. C’è poco da dire, a parte il fatto che questo fumetto dovrebbe interessare chiunque, non solo chi porta l’immagine del Che sulla maglietta o nel cuore. Ogni appassionato di storia contemporanea dovrebbe leggere questa storia.

Ernesto Guevara, figura carismatica assurta alla dimensione sempiterna del “mito”, icona mondiale per chi ancora oggi si riconosce negli ideali rivoluzionari, è dipinta sotto una nuova luce da due giovani pluripremiati autori italiani. La celebre fotografia del “Guerrillero Heroico”, scattata il 6 marzo 1960 dal fotografo Alberto Korda e da questi regalata all’editore italiano Giangiacomo Feltrinelli, è diventata una delle immagini più famose del XX secolo, tanto da essere considerata la più riprodotta in assoluto nella storia della fotografia.
Meno nota è la circostanza dello scatto: i funerali di 81 cubani morti durante un attentato terrorista finanziato e appoggiato dagli anticastristi e dalla CIA americana.

Il duetto artistico formato da Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso ha creato un racconto originale, trattando una parentesi della vita del Che tanto importante quanto poco conosciuta. La sceneggiatura è unica, gli intrecci e i collegamenti creati tra personaggi, eventi e periodi temporali è magistrale: il lettore viene guidato in modo fluido e scorrevole tra gli intricati meccanismi politici e non che hanno dato vita all’icona per eccellenza. È vero, vi è qualche licenza artistica (dettata per lo più dall’assenza di testimonianze o documenti), ma come sempre queste sono pre-annunciate dagli stessi autori (correttezza e professionalità tipica di Becco Giallo e dei suoi collaboratori).

Anche dal punto di vista artistico, le tavole sono di altissimo livello, con una matura attenzione a ogni particolare.

Spero davvero che preconcetti politici o di altro genere, non impediscano di leggere questa storia, completa di bibliografia, oggettività e onestà letteraria.
Buona lettura a chi vorrà!

L’Annina

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