Adiós Muchachos… in breve

Adios muchachos Paolo BacilieriDevo ammettere che le mie aspettative sono state un po’ deluse.
Non da Paolo Bacilieri, del quale anche qui ammiro il tratto e la sua abilità nell’uso dei colori. Credo che ad avermi maggiormente deluso sia stata la storia narrata.

Alicia è una bella studentessa di disegno dell’Avana, indipendente e disinvolta, che di tanto in tanto si lascia sedurre da uomini incontrati in città, durante i suoi, spostamenti in bici: è quella che si dice una “jinetera”, una delle tante cubane che si prostituiscono con i turisti occidentali nella speranza di essere mantenute, o magari sposate. All’inizio di questa storia, la ragazza ha appena sedotto il bel Juanito, un canadese in visita a Cuba per conto di una grossa compagnia olandese che opera nel settore turistico. Un uomo affascinante, che vive in una casa enorme: la “jinetera” e sua madre sono convinte di aver finalmente preso all’amo un grosso pesce, e non dubitano neanche per un istante che il pedigree di Juanito possa essere molto diverso da quello che immaginano…

Per chi cerca un noir leggero, senza troppe aspettative, questo volume va bene. Le tavole scorrono in modo fluido, l’organizzazione e la regia delle tavole danno un buon ritmo a tutto il racconto rendendo la lettura facile e gradevole. Peccato per la trama.
Inizialmente intrigante, personaggi principali ben presentati e promettenti… Il tutto scema ben presto in una storia banale. Pochi i colpi di scena, isolati e lasciati svanire in poche vignette, la storia sembra un discendendo musicale pronto a finire nel vuoto. I protagonisti sono trattati con superficialità, tutti con il medesimo cinismo e senso della vita. Non metto in dubbio che quest’ultimo aspetto fosse voluto e volesse essere spunto di riflessione, ma secondo me Chavarría nel romanzo (non letto) o Matz in questa trasposizione hanno teso troppo la corda, fino a raggiungere un appiattimento inaspettato.

L’Annina

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