All’alba della Comune di Parigi, mentre monta la voce della sommossa e della speranza del popolo, viene ritrovato nella Senna il cadavere di una donna, che stringe nella sua mano un occhio di vetro con sopra il numero…

Jacques Tardi traspone in vignette magistralmente disegnate e dirette uno dei miei romanzi storici storici preferiti, di Jean Vautrin. Un romanzo dedicato alla narrazione di uno dei capitoli più importanti della storia Europea: la nascita del primo governo rivoluzionario e proletario d’Europa.

L’importanza di questa graphic novel edita da Double Shot è facile da intuire: è istruttiva senza essere pesante grazie alla sua forma romanzata, è un’opera che accomuna due dei più grandi esponenti della letteratura europea (disegnata e scritta)…

È attuale come mai.

Rivivrete atmosfere simili a quelle presentate da Victor Hugo nei suoi romanzi, vi innamorerete anche voi della sensualità, della grinta di Caf’conc’ e della bontà e saggezza sorprendente di Marbouche. Vi sentirete orgogliosi (almeno una volta ogni tanto) di essere umani e allo stesso tempo vi vergognerete di quanto le persone possano essere viscide, subdole e crudeli.
Dal punto di vista narrativo, chiunque ami i gialli vecchio stile e gli intrighi, non rimarrà di certo deluso né tantomeno annoiato. L’alternarsi delle vicende storiche a quelle private dei singoli personaggi, così come l’interruzione di tali storie nei momenti di alta suspence, dona a tutto il racconto un ritmo e un avvicendamento di emozione e azione tipica dei migliori capolavori, letterari e cinematografici.

Dal punto di vista grafico… È Jacques Tardi.

Sarebbe bello se soprattutto quel pubblico giovane ormai disinteressato a tutto ciò che non sia moda e/o social e omologato, si avvicinasse a questa lettura.
Non desidero né mi auguro massacri o tragedie private per nessuno di loro, ma forse qualcuno comincerebbe ad aprire gli occhi, a chiedersi se e quanto veniamo presi in giro da coloro che dovrebbero curare i nostri interessi, dai canoni che ci sono imposti e in cui cadiamo come allocchi (perché la società solo così ti accetta)…

Casomai, questa è la vera utopia, inizierebbero a interessarsi a Qualcosa… Capirebbero che tutto ciò che ci circonda non è “affare per adulti e vecchi”  (come qualcuno mi ha detto), ma nostro. Già perché siamo noi che vivremo il futuro, non i “vecchi”…

L’Annina

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