Ingredienti principali: pura fantasia, sensualità, ironia e sarcasmo nei confronti della nostra realtà.
Trama: a discrezione di ogni lettore.
Disegni: tipicamente frezzatiani, così come il mix di tecniche usate (fosse poco!).
Protagonista: per me Massimiliano Frezzato, ma credo che anche in questo caso il lettore possa scegliere tra diverse opzioni.

Tratta di un’avventura nello pazio, di un rob-sex deciso a fare giustizia, narra la storia di una stazione mineraria spaziale e del suo equipaggio, racconta con fare disinteressato le vicissitudini di una salamandra demotivata. È un viaggio onirico, stravagante  e faceto.
Il filo rosso che lega queste diverse storie in un unico intreccio è… Beh, potrei dirvi la ricerca personale della felicità, ma perché limitarsi alla ricerca di un senso logico, quando per una volta – per fortuna – non ci viene espressamente richiesto?
Avrete comunque il tempo di maturare nel vostro inconscio delle domande, siano esse logiche o meno. Potrete affezionarvi alla salamandra demotivata, farvi qualche risata e forse – se lo desiderate – senza ragionare potreste trovare anche un senso a tutto questo.

Un consiglio?
Abbandonate in un cantuccio la vostra razionalità. Trascurate ogni schema, non supponete, non fate congetture. Spolverate ben bene la vostra immaginazione – spesso accantonata – e avventuratevi nella lettura di una fantasia, pronti ad accogliere ogni cosa… senza aspettarvi nulla.
Ecco, così sì che potrete cominciare a leggere MotherFlower di Massimiliano Frezzato.

Non riuscite a farlo?
Allora non so se vi suggererei l’acquisto di questo libro, perché lo trovereste solamente incomprensibile.

E tu cosa ne pensi?

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