Ho passato gli ultimi mesi a sentire chiedere con una certa ansia se fosse finalmente uscito “PsychicDetective Yakumo”. Finalmente, per tutti coloro che lo attendevano, è uscito.
Onestamente? Non capisco il perché di tanta attesa.
E devo essere io ad avere qualche problema, dato che in Giappone il successo è stato tale da farne un anime, un adattamento live-action e persino una pièce teatrale… Ma continuo a non comprendere.

Per carità, il protagonista è indisponente e affascinante al punto giusto da conquistare i cuori di molte lettrici. Ma a parte questo:

  • La trama è decisamente banale. Non pretendo che ogni fumetto abbia uno spessore, anzi, devono esistere i fumetti di puro svago. Qui però non solo l’intreccio è superficiale, ma anche il ritmo e la regia sono alquanto caotici. Si alternano momenti indicibilmente lenti a sequenze di una velocità tale da convincerti di aver perso qualche vignetta per strada perché, per quanto uno possa facilmente dipanare la matassa del mistero, è impensabile che un autore decida di correre letteralmente alla conclusione saltando passaggi utili a rendere la storia più intrigante e leggibile.
  • I disegni sono una mera  accozzaglia di retini e di modelli ormai stereotipati e usurati.

Bene, ho detto la mia. Niente di personale… ognuno ha i suoi gusti!

L’Annina

 

 

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