Quisquiglie, pinzillacchere… quasi due mesi di ritardo, ma che sarà mai?!
È il tempo che scorre troppo in fretta!
Ieri sera però ho finalmente trovato il tempo e l’atmosfera adatta per godere di un nuovo capolavoro. Batman: Natale.
La tetra atmosfera di Gotham city, per quanto ovattate dalla neve, ben si adatta alla Londra povera e deprimente dell’opera di Dickens (Canto di Natale) a cui Lee Bermejo si ispira. Ma la cosa più sorprendente è come l’autore sia riuscito a evidenziare la rassomiglianza tra l’animo di Scrooge e quello dell’eroe mascherato. Sì, perché in questo racconto viene narrato il lato più oscuro di Batman: la sua solitudine, l’inaridimento del suo cuore, il labile confine che lo distingue dai “cattivi” che persegue… Un confine ormai troppo facile da oltrepassare, dopo tutto il dolore e le disillusioni affrontate dall’uomo che si maschera. Da Bruce.
Un racconto di Natale con tutti i crismi, con un lieto fine, con un messaggio di speranza. Allo stesso tempo una storia tetra, commovente, malinconica. Ed entrambe le facce di questa graphic novel sono caratterizzate da una sorprendente intimità poetica e forza e da una coinvolgente e fin troppo umana caratterizzazione sia dei personaggi che della città. Molti attribuiscono il tutto agli splendidi disegni di Bermejo e al lettering di Todd Klein. Innegabile. Tutti coloro che sono appassionati di fumetto conoscono il loro talento, qui oltre modo confermato.
Ma diamo il giusto merito anche a Barbara Ciardo, la colorist di ques’opera. Ogni tavola è un capolavoro, un esplosione di colori che dispiegano e sottolineano anche il più piccolo dettaglio della storia e del disegno. Ogni gioco di luce ed ombra ed ogni sfumatura commuovono, colpiscono, spaventano… danno vita al tutto.
Complimenti.
Beh, detto questo, che altro volete sapere? Se ve ne consiglio l’acquisto? Decisamente sì.
L’annina
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